Nel sistema difensivo delle fortificazioni (rocca, castello, fortezza), soprattutto medievali, era la parte più elevata e più possente, simile ad una torre. Serviva da estremo rifugio all’interno del sistema difensivo.

Rialzi in muratura collocati a intervalli regolari a coronamento di un muro perimetrale, specie in un’opera difensiva. Può essere di forma quadrata, detto guelfo, o a coda di rondine, detto allora ghibellino.

Tecnica di pittura murale con colori diluiti in acqua pura dati sull’intonaco fresco ancora umido. In questo modo i pigmenti terrosi (=colori) si incorporano allo sfondo fissandosi ad esso tramite un processo chimico.

Rappresentazione di un concetto mediante figure simboliche o allusive, sia in letteratura che nelle arti visive.

Struttura architettonica aperta su uno o più lati, impostata su colonne o pilastri, usata come ambiente di svago e talvolta come struttura di raccordo e collegamento tra altri locali chiusi.

Struttura architettonica aperta su uno o più lati, impostata su colonne o pilastri, usata come ambiente di svago e talvolta come struttura di raccordo e collegamento tra altri locali chiusi.

Animale favoloso con un corno sulla fronte cui, fin dall’antichità vennero attribuiti poteri straordinari, tra cui quello di essere imprendibile, se non dalle mani di una vergine. Simbolo di forza e castità.

È la parte sommitale di una colonna. Ha, in genere, una duplice funzione: la prima architettonica, in quanto raccorda la colonna all’elemento che essa sostiene, la seconda estetica, dal momento che nel capitello si concentrano gli elementi decorativi che distinguono i diversi ordini (=tipi) di colonne.

Decorazione dipinta o scolpita su fasce per lo più ad andamento orizzontale, poste solitamente sulle pareti in alto, sotto le coperture.

In ambito araldico, ovvero nello studio degli stemmi nobiliari, indica la rappresentazione simbolica di un ideale, di un progetto politico o di un programma, attraverso figure e motti che si interpretano vicendevolmente.